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Le interviste di Pop Design Store: Samuel Coraux

Abbiamo incontrato per voi il designer francese di bijoux Samuel Coraux, una delle firme più amate in Pop Design Store

 

PD – Ciao Samuel, parlaci un po’ di te, del tuo percorso…
SC –
Sono diventato un creatore di bijoux per un incidente… nel vero senso della parola! Un incidente d’auto che mi ha lasciato a letto immobile per sei mesi. A casa c’era una scatola di perline, così per passare il tempo ho iniziato a fare delle collane… Non riuscivo a credere che i miei amici fossero così entusiasti davanti alle mie prime creazioni. Un autodidatta si sente spesso fuori posto. Ma un anno più tardi i miei bijoux erano sul manifesto di Première Classe, uno dei più importanti saloni della moda a Parigi. E ho iniziato a lavorare con i bookshop dei più importanti musei internazionali e con tanti concept store…

PD – Quali sono le tue principali influenze?
SC – Il mio primo choc culturale è stato in Giappone, in cui ho vissuto tra Tokyo e Kyoto. Ho imparato molto in quel periodo. Immergermi nella cultura giapponese è stato per me fondamentale e mi ha molto ispirato, a cominciare dall’arte della calligrafia, un lavoro di manualità che è ormai al centro delle mie creazioni.
Mi ha ispirato anche il cinema, settore in cui ho lavorato prima di dedicarmi ai bijoux. Per me i gioielli devono essere dinamici, attraenti e devono soprattutto stupire… proprio come un film!

PD – Quali sono le parole che identificano al meglio Samuel Coraux?
SC – Direi movimento, colore e volume. Parafrasando TS Eliot: «Oh, do not ask, “What is it?” Let us go and make our visit».

PD – Qual è il bijou della tua collezione preferito dalle clienti?
SC – Potrei risponderti “l’ultimo”, ma ce n’è uno in particolare, senza tempo, che è come un colpo di fulmine e che le mie clienti più fedeli (e addicted) hanno nel loro portagioie: la collana Jezebel!

PD – Su cosa stai lavorando in questi giorni?
SC – Il periodo difficile che stiamo attraversando mi ha portato principalmente a lavorare su di me. Col lockdown ci sono state diverse polemiche sulle attività essenziali e non essenziali. Io sono essenziale? Cosa rappresenta la creatività? Quale valore aggiunto porta un creativo? Ho trovato la risposta nell’inaspettata lettera di una cliente che neppure conoscevo. Ecco un breve estratto: «Un bijou è un po’ come un profumo. Chi lo crea contribuisce un po’n alla nostra intimità. Rappresenta fondamentalmente ciò che siamo e ciò che desideriamo mostrare di noi agli altri».
In questo momento sto lavorando a più progetti contemporaneamente, sperimento, è il mistero della creazione… Ma non chiedermi cosa ne uscirà per la primavera.

PD – Grazie a Samuel Coraux! E ora correte a scoprire i suoi eclettici bijoux cliccando qui!